domenica 6 aprile 2014

Denart-Biodir

A presto nuova collaborazione con una azienda trentina,specializzata nella produzione di frutta biologica !  Denart-Biodir








olio d'oliva biologico:cosa è

L'olio d'oliva nel nostro Paese è una delle maggiori produzioni di cui possiamo vantarci. Dal nord al sud, non vi è regione che non produca il suo olio così come il vino, dai mille sapori e profumi a seconda delle terre in cui viene coltivato, dall'aria che respirano gli oliveti... 






Eppure parlare di olio di oliva è un argomento assai complesso. Prima di tutto poichè la maggior parte dell'olio che troviamo in vendita viene definito : olio d'oliva vergine, piuttosto che extravergine, con spremitura a freddo etc. Ma sapere veramente di cosa sia composto l'olio che acquistiamo, quale sia la sua provenienza è tutto un altro discorso.
Personalmente, continuo a difendere il discorso delle etichette. E' fondamentale,così come detto per l'agricoltura in generale, saper leggere le etichette.
Non sempre quanto viene descritto come olio vergine d'oliva è totalmente composto da olio di oliva. Purtroppo esistono sofisticazioni, non esplicitate, poichè rasentano i confini di quanto è "commestibile" in un determinato quantitativo. E' all'ordine del giorno la scoperta di olii contenenti il cosidddetto "lampante".
Se un olio non sa di fruttato, se le sue analisi chimiche non soddisfano pienamente i parametri richiesti a livello legislativo per l'olio extravergine (anche quando trattasi di un olio prodotto in frantoio), non può considerarsi come extravergine ma come vergine o lampante.
L'olio lampante non è commestibile. Si chiama in questo modo perchè era usato come come combustibile nelle lampade.L'olio lampante viene trattato in raffineria (per eliminare i cattivi odori e sapori) e poi miscelato con olio d'oliva vergine diventa olio di oliva! Eppure viene definito genuino perchè prodotto in frantoio solo con olive e con procedimenti meccanici. Pertanto genuinitò e qualità, non possiamo definirli sinonimi!!
Una volta trattato, l'olio lampante diventa Olio di oliva Raffinato.
La legge purtroppo non stabilisce la percentuale minima di olio di oliva vergine o extravergine da unire al raffinato. In genere si considera circa un 5-8 % con punte del 30% per rendere l'olio piu' gradevole.
L'olio greggio di sansa è invece olio estratto,tramite particolari solventi, dalla parte residua della spremitura delle olive. Una volta raffinato diventa Olio di Oliva di Sansa Raffinato.

Siamo nel Paese della dieta mediterranea, di prodotti che tutto il mondo ci invidia e poi scopriamo che nelle nostre tavole il "re" della nostra dieta, purtroppo soffre di alcune pecche (se così vogliamo definirle).
La legge indica i parametri in base ai quali si classificano i vari tipi di olio di oliva :
  • acidità libera
  • numero dei perossidi
  • assorbimenti specifici nell'ultravioletto
  • valutazione organolettica tramite panel test
Viene definito Extravergine d'Oliva quello ottenuto dalle prime spremiture di olive,attraverso mezzi meccanici senza ricorrere a processi o sostanze chimiche, in maniera che non venga alterata l'acidità libera (acido oleico) che non deve essere superiore allo 0,8%. L'olio extravergine è quello ottenuto da olive di prima qualità, previo lavaggio,separazione di rametti e foglie, centrifugazione e filtrazione, senza aggiunta di ulteriori trattamenti. In questo modo rimangono inalterati tutti quei principi nutraceutici , in particolar modo gli antiossidanti, capaci regolatori del colesterolo.





A questo punto,l'unica reale alternativa è affidarsi ad un buon produttore di olio biologico, che sia in grado di dimostrare tutti i parametri di legge stabiliti per essere considerato bio.

  Ma cosa è l'olio bio? Per poter essere chiamato bio, un olio deve seguire regole definite che passano dalla coltivazione degli ulivi fino all'imbottigliamento.
La coltivazione deve pertanto avvenire in modo naturale,senza uso di pesticidi o fertilizzanti chimici. I controlli a cui vengono sottoposti avvengono in 3 fasi: l'ente preposto effettua controlli periodici sul terreno e con le analisi di laboratorio si accerta che non siano adoperati prodotti chimici. Se vi sono i presupposti viene rilasciata la cosiddetta  certificazione in campo. I controlli continuano al frantoio e all'imbottigliamento.
Ecco perchè l'olio bio è piu' caro , poichè deve seguire procedure maggiori, perchè la produzione è inferiore rispetto ad un normale extravergine, poichè i controlli sono costosi . Inoltre devono passare 3 anni di controlli prima di poter commercializzare per la prima volta un olio biologico. Infine vi sono i certificati che identificano se l'olio è di filiera corta, e se ha anche ottenuto un riconoscimento DOP.

Ed ora qualche logo che può aiutare a riconoscere un olio biologico ed altri che invece specificano l'origine di provenienza.






 













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